Ok all’abbattimento del rudere del Bersaglio.
Gabbianelli: «Serviranno anni per rimediare agli errori del centrosinistra» di OSVALDO SCATASSI
Mercoledì 7 Luglio 2004 Chiudi
Il nuovo assessore alla viabilità non si lancia in grandi promesse ma “processa” le scelte dei suoi predecessori
«Put da rifare e Interquartieri da finire»
Gabbianelli: «Serviranno anni per rimediare agli errori del centrosinistra»
di OSVALDO SCATASSI
FANO – Il nuovo assessore al Traffico cammina sulle uova, convinto com’è che giunta e maggioranza precedenti abbiano fatto la frittata più grossa proprio in questo settore. Fabio Gabbianelli, dell’Udeur, ci va cauto. La sua delega è quanto di più rischioso ci sia a Fano dal punto di vista amministrativo. «Un impegno tosto, che però ritengo stimolante», afferma. Su via Roma e su viale Gramsci è quasi inutile chiedere, il centrodestra di Uniti per Fano ne hanno fatto altrettanti cavalli di battaglia: torneranno all’origine. Per il resto fanno fede il programma e il confronto preventivo con i colleghi di giunta, i tecnici e la città.
Assessore, quali saranno le sue priorità?
«Premesso che ogni ragionamento è prematuro in questa fase, ho sempre sostenuto che sia la strada Nazionale da sfruttare per il grande traffico, non le vie strette in zone ad alta densità abitativa, realizzate per sopportare carichi ben inferiori. Si può ragionare sui percorsi dei mezzi pesanti, per evitare che intasino la città, ma ritengo che nel complesso il progetto dell’Amministrazione precedente non sia idoneo e pertanto il Put è da rivedere. Sia viale Gramsci, sia via Roma torneranno al doppio senso».
E poi?
«Si tratta di attuare il programma, per esempio sostituendo i semafori con le rotatorie ovunque sia possibile. Bisogna terminare l’interquartieri e ampliare la rete di percorsi protetti. La zona sud attende il sottopasso alle Brecce, c’è il rondò-ponte per collegare la cosiddetta Bretella. Sono tutti progetti da valutare prima, concordandoli in giunta, con i tecnici e con i cittadini per arrivare a decisioni collegiali. Voglio recuperare un deficit di confronto e fare il passo secondo la gamba, per evitare gli errori della fretta. Il centrosinistra ha combinato tanti danni e non so se basteranno cinque anni per porre rimedio a tutti».
Quali progetti sulla strada nel campo d’aviazione?
«Il tema è molto delicato, merita tutti gli approfondimenti necessari».
L’Ambiente, altra delega pesante. Che ne sarà della politica sui parchi?
Un albero nel bosco di Col delle Cave per ogni nuovo nato
Corriere Adriativco venerdì 4 aprile 1997
Fano Martedì 25 febbraio 1997 il Resto del Carlino COMUNE A RISCHIO CALAMITA’
Bulldozer da Roma
contro gli abusivismi?
Fano – Si dovranno abbattere case lungo l’Arzilla, vicino alla foce
del Metauro e a Marotta? E’ quanto è ipotizzabile in un disegno di legge che verrà presentato venerdì al consiglio dei Ministri dal Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi: partendo dal catalogo del “Progetto aree vulnerate italiane” ed anche dal lungo elenco di Comuni che negli anni hanno chiesto lo stato di calamità naturale per inondazione o frane, Ronchi ha individuato 367 Comuni italiani ad alto rischio idrogeologico dove non si potrà più ricostruire in zone danneggiate da frane e alluvioni e dove si dovranno abbattere e ricostruire altrove gli edifici che sono di ostacolo al deflusso delle acque. Vincoli che comunque saranno graduati laddove il rischio idrogeologico è meno forte.
Fra i 367 Comuni figura anche Fano ed è intuibili che entri nella lista per zone che in passato hanno avuto “calamità” idrauliche: Arzilla, Metauro, Marotta. Del disegno di legge (abbiamo sentito l’assessore all’Urbanistica Dino Zacchilli) in Comune naturalmente non ne sanno nulla: se approvato, dovranno subito cercare di accertare perché e per quali zone Fano figuri nell’elenco dei 367 Comuni italiani a rischio fra i quali, nonostante le frane che hanno interessato le antiche mura, non risultano Urbino né Cartoceto.
FANO / Verde Archilei oggi in TV
Guardie zoofile in azione ieri mattina dopo una lettera denuncia
Ai ferri corti Motor Club e Comitato Le Brecce
Allarme per un tratto di spiaggia
Volontari in difesa di ambiente e animali
La Gazzetta 9 gennaio 1989